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chiunque può vendere i funghi raccolti?

trattandosi di cibo, la risposta viene da sé, ed è (ovviamente) no.


IN GENERALE:


Per poter vendere funghi freschi spontanei al dettaglio nel pieno rispetto delle norme previste dal nostro Stato, il venditore, chiunque esso sia, deve possedere:
1. Un
Attestato di Idoneità per la vendita dei funghi freschi spontanei.

2. La Registrazione Sanitaria della propria attività di vendita, che si ottiene mediante la presentazione al Comune dove si intende esercitare la vendita, una denuncia di inizio attività per vendita di funghi freschi spontanei, allegando alla domanda la copia dell’attestato di idoneità alla vendita.

Inoltre, prima di vendere i funghi, è necessario farli controllare e certificare da un micologo dell'Azienda Sanitaria Locale (o da micologi esterni o aziendali riconosciuti dall'ASL).

Il certificato sanitario deve essere apposto a ogni singola unità di vendita, quindi ad ogni singola cassetta o cesto contenente un singolo strato di funghi della stessa specie.
Il certificato deve contenere: data della certificazione, identificazione del fungo, firma del micologo certificatore e timbro identificativo.

Come ottenere l'attestato di idoneità per la vendita dei funghi spontanei?
L’attestato viene rilasciato dalle ASL a seguito del superamento di una prova di esame (vedi sotto). Le aziende sanitarie locali organizzano corsi di formazione specifici, al termine dei quali si può sostenere la prova d'esame.
Anche senza la partecipazione a corsi di formazione è comunque possibile sostenere solo la prova di esame. L'esame di idoneità consiste in una prova scritta, con domande e corrispondenti risposte multiple. Una volta superata la prova scritta si procede con la prova orale. Al termine della prova orale, in caso di esito favorevole viene rilasciato l'
attestato di idoneità con la specificazione delle specie fungine per le quali si è abilitati alla vendita.


Considerazioni Legali:

Certamente  “vendere” qualcosa rappresenta comunque un’attività commerciale anche se occasionale e come tale è sottoposta a regole fiscali e legali, nonché, come in questo caso, si sicurezza alimentare. L’usanza che molti fungaioli hanno di vendere i funghi raccolti direttamente a consumatori o a rivenditori locali, anche se questi ultimi sono provvisti di abilitazione (vedi sotto) è molto discutibile. Vero è che molti di questi rivenditori rilasciano una ricevuta, ma viene a mancare totalmente la tracciabilità dei funghi raccolti, dove, come e spesso da chi. Per legge ricordiamo che fiscalmente parlando, una vendita occasionale (anche se discutibile in questo caso) è una cosa, mentre per un rapporto continuativo occorre sempre una licenza ed una abilitazione sanitaria. (vedi sotto).